Il solfato di ferro per un prato verde

I prodotti fertilizzanti del prato contengono normalmente azoto e potassio e circa un terzo di fosforo. Tuttavia, alcuni altri elementi sono necessari all’erba in piccola quantità o tracce, come zolfo, cloro, boro, ferro, manganese, zinco e rame. È raro che i terreni  – eccetto quelli sterili e sabbiosi – siano carenti di questi elementi.

Di tutti il ferro è il principale che, se necessario, deve essere aggiunto in forma di ferro o solfato ferroso. Questo avrà un utile effetto rinverdente o come rinvigorente del tappeto erboso, perché il suo apporto irrobustisce l’erba nella sua resistenza alle malattie. É anche il modo migliore per sbarazzarsi di un’eventuale presenza di  muschio.

La funzione biologica del ferro negli organismi viventi è quella di unirsi ad un atomo di ossigeno, per trasportare ogni cellula. Il ferro, come componente della clorofilla che conferisce un colore verde scuro al prato, è molto utile quando il colore è più importante della crescita. Tuttavia ricordiamo di applicarlo solo quando il terreno è umido e di mantenere la dose leggera in estate, per evitare di  bruciare l’erba.

Alcuni fertilizzanti contengono già solfato di ferro per dare un tocco di verde per l’erba, il che potrebbe essere una soluzione, ma il fatto da considerare è che poi ci si trova con macchie ferrose sui percorsi, sui passi carrai, cortili e terrazze. Quindi meglio scegliere un prodotto specifico unico, da applicare con attenzione solo sul prato.

Vantaggi del solfato di ferro:

  • solitamente è un prodotto liquido per un rapido assorbimento fogliare
  • rinforza il prato contro le malattie crittogamiche potenziali – soprattutto quelle autunnali
  • essendo un componente della clorofilla ha un effetto più profondamente rinverdente
  • lo zolfo che contiene (solfato di ferro) aiuta in molte funzioni vegetali
  • la sua leggera acidità aiuta l’ erba fine nel conflitto con le specie erbacee in competizione
  • l’acidità può ridurre l’attività di eventuali insetti terricoli
  • è efficace nel trattamento del muschio
  • aiuta a controllare la diffusione di infestanti a foglia larga

Attenzione:

  • potrebbe provocare danni transitori da scottatura all’erba se applicato in condizioni di secco
  • causa macchie sulle superfici dure – pietre, beole – perciò occorre fare attenzione nell’applicarlo solo sul tappeto erboso
  • potrebbe causare danni transitori o colorazione scura alle piante da giardino se sovra dosato, perciò occorre usare cautela se usato a spruzzo.

Manutenzione del tappeto erboso a rotoli

La manutenzione del tappeto erboso a rotoli non è molto diversa da quella che è la gestione di un normale e comune manto erboso coltivato con la procedura della semina; semplicemente a fronte di un costo iniziale di circa il 30% superiore al corrispettivo seminato si ha la possibilità di appagare la propria vista con un manto “finito” e pronto per l’utilizzo. Vediamo ora come mantenerlo in ottime condizioni. Salvo alcune differenze nella fase iniziale e quindi subito successiva quindi alla stesura dei rotoli erbosi la gestione del manto erboso è pressoché identica. Partiamo quindi con la fase iniziale quando, dopo aver sistemati sul terreno i rotoli essi devono essere abbondantemente innaffiati. Procedete quindi con un’innaffiatura di 15 minuti sia il mattino che la sera per favorire l’attecchimento delle radici con il substrato sottostante.  Prolungate questa procedura per circa 10 giorni in modo da favorire il più possibile la radicazione. Quell’ora dovessero esserci giornate assolate o ventilate prolungare il tempo di innaffiatura a 20 minuti ed operare una terza innaffiatura a metà giornata. Il vento oltre che il sole sono causa di disidratazione per l’erba ed è bene ri-integrare l’umidità che il terreno mediamente perde in queste giornate. Durante queste prime fasi è fondamentale che la zolla del tappeto erboso non si secchi mai. Meglio quindi abbondare nell’innaffiatura. Il manto erboso in rotoli vivrà in questi primi giorni d’attecchimento una fase piuttosto stressante della sua vita: l’estirpazione dal terreno originario; il trasporto arrotolato ed infine la sua ri-stesura sono momenti che mettono a dura prova il tappeto. Sempre durante la prima settimana è bene anche limitare il più possibile il calpestio dell’area appena stesa limitando anche in questo caso lo stress per il nuovo manto erboso. Terminata la prima settimana il manto diventa sempre più aderente con il terreno e progressivamente ne diviene parte integrante; è a questo punto che devono essere messe in campo tutte le cure tipiche della manutenzione del prato in tutte le sue fasi ossi:  
  • Rasatura periodica del tappeto erboso: il taglio dell’erba del giardino è la principale operazione che ci consente di mantenerlo ordinato e curato. Grazie al taglio l’erba è stimolata nella sua crescita e nel suo infoltimento. La frequenza del taglio è funzionale del mix di temperatura ed umidità in cui si trova il nostro prato. In natura l’erba ha una crescita più elevata nel periodo primaverile principalmente perché è il periodo in cui il mix temperatura e precipitazioni è più favorevole alla crescita della pianta. Nel momento in cui con un sistema d’irrigazione andiamo a ricreare le stesse condizioni non faremo altro che prolungare le caratteristiche del periodo primaverile favorendo quindi la crescita del manto erboso. Per quanto riguarda la frequenza del taglio il consiglio per avere un prato ordinato è quello di procedere almeno 1 volta alla settimana alla rasatura dell’erba; se vogliamo un prato perfetto sarà necessario procedere al taglio anche 2 volte alla settimana. Tagliare frequentemente il tappeto erboso è dal punto di vista della pianta una procedura meno stressante rispetto a pochi tagli distanziati nel tempo poiché la parte di stelo asportata è inferiore e quindi anche l’equilibrio della pianta è compromesso in misura decisamente inferiore. A tale scopo il consiglio è quello di valutare l’acquisto di un robot tagliaerba che vi solleverà dall’incombenza del taglio frequente. Il taglio solitamente viene sospeso o quasi durante il periodo invernale (insieme all’irrigazione).
  • Irrigazione del tappeto erboso: il tappeto erboso ed in generale il prato richiede acqua. Se vogliamo ottenere situazioni simili al prato inglese in un territorio come l’Italia che è ben lungi dall’avere delle condizioni climatiche simili alla campagna inglese dobbiamo forzare il clima mediante frequenti precipitazioni piovose “artificiali” ossia mediante l’innaffiatura. Per quanto riguarda la frequenza essa è strettamente connessa al clima: più è secco e caldo maggiore è la quantità d’acqua che dobbiamo introdurre nel terreno per mantenerlo umido. Durante la primavera inoltrate e l’estate quindi le annaffiature devono essere fatte regolarmente ogni giorno per un periodo di 15..20 minuti mentre ad inizio primavera ed autunno possiamo provare a portarci su giorni alternati sempre con un occhio sulle reali condizioni di umidità del terreno. Se il terreno risulta secco si deve tornare ad aumentare la frequenza d’innaffiatura. Relativamente al quando effettuare l’innaffiatura è consigliabile il mattino presto. Innaffiare il mattino presto evita che la pianta passi tutta la nottata in un ambiente fortemente umido e quindi sviluppi maggiormente funghi e parassiti. Nelle giornate di forte sole e vento va sempre tenuto in considerazione di effettuare più cicli di irrigazione. Una menzione particolare va infine al tappeto erboso appena steso: i cicli di innaffiatura come detto all’inizio del capitolo devono essere sempre molto frequenti ed abbondanti volti ad evitare che la zolla si secchi. Zolla secca = erba morta.
  • Eliminazione delle erbe e piante infestanti: mantenere un prato in ottima salute e gradevole alla vista passa anche per il mantenimento della monocultura. Un manto erboso risulta più gradevole alla vista quanto più è uniforme la sua cultura. Sia i semi per la coltivazione dei prati sia i rotoli di manto erboso sono di fatto un concentrato di singola varietà o un numero molto limitato il tutto per offrire un risultato di uniformità alla vista. Il primo consiglio è quindi di non consentire l’attecchimento di erbe e piante infestanti semplicemente no lasciando loro lo spazio per attecchire. Quanto più il manto è fitto meno elevate sono le probabilità che possa attecchire una specie diversa ed infestante. A questo proposito l’utilizzo del manto erboso rispetto alla semina semplifica la gestione del tappeto erboso. Per quanto riguarda le erbe che comunque riescono ad attecchire il consiglio è di estirparle manualmente qual ora le si notasse o procedere stagionalmente con erbicidi selettivi che vanno appunto ad eliminare le varietà infestanti come quelle del pabbio tipiche del periodo primaverile.
  • Arieggiatura del manto erboso: questo è l’ultima ma non meno importante attività che dev’esser ciclicamente effettuata sul manto erboso per mantenerlo in ottima salute e consiste nel rimuovere gli steli d’erba morta che si formano sulla base del terreno. Questo strato viene detto feltro e mediamente una volta all’anno deve essere rimosso dal suolo onde consentire al prato erboso di poter respirare e quindi ossigenare le proprie radici. Attraverso questa procedura viene “inciso” con un apposito rastrello il terreno che appunto torna a respirare. Sempre attraverso questa procedura il terreno viene ammorbidito favorendo anche in questo caso la circolazione e l’ossigenazione.
Articolo da: http://www.viziato.it/la-manutenzione-del-tappeto-erboso-rotoli/

Quanto e quando irrigare il prato in estate

Durante i periodi estivi più caldi, da giugno fino talvolta a metà settembre, è sempre consigliabile bagnare il prato alla mattina presto, una o due ore dopo l’alba. Questo è il momento migliore perché l’acqua, dilavando la rugiada notturna, pulisce l’erba da potenziali malattie fungine che risiedono proprio nell’acqua di condensa che si è creata nella notte. I fattori che determinano quanta acqua dare al prato sono sostanzialmente due:
  • il periodo stagionale
  • il tipo di terreno.
Se prendiamo in considerazione la stagione estiva di un prato basato su sementi di festuca, il consumo medio d’acqua giornaliero è di circa 5 litri al metro quadrato. Questo valore può essere più elevato in presenza di caldo intenso o vento sostenuto, fattori che causano una disidratazione maggiore. Contrariamente a quanto si crede, fare irrigazioni molto spesso è un errore da evitare. In questo modo infatti l’erba non sviluppa un apparato radicale in profondità. E’ quindi conveniente e salutare fare asciugare il tappeto erboso tra i turni di irrigazione talvolta anche di due giorni. claber-irrigatore-a1Un terreno argilloso trattiene molta più acqua di un terreno sabbioso. Un terreno sabbioso infatti si asciuga molto in fretta. Ad un terreno molto argilloso daremo i nostri 5 litri/mq di acqua ma ogni 3 giorni che significa dare in un giorno 15 litri a metro quadrato e poi per due giorni non dare acqua. Via via che la natura del terreno si sposta verso composizioni sabbiose diminuiremo gli intervalli di stop fino ad annullarli in caso di terreni molto drenanti. Per calcolare quanti minuti irrigare il prato è necessario eseguire un semplice test pratico che ci permetterà di tarare l’impianto di irrigazione in maniera precisa. Il test è spiegato in questo articolo del nostro blog: “Quanti minuti irrigare il prato“. Una cosa da tenere a mente è che i residui minerali e di calcare nelle acque rovinano il tappeto erboso, per questo, nei mesi estivi è sempre consigliato eseguire una volta al mese dei trattamenti con prodotti biostimolanti a base di acidi umici. Un ottimo prodotto è il biostimolante Liquido Always. In questo articolo spieghiamo bene come applicarlo: >>La Manutenzione estiva del prato: i biostimolanti naturali. Oggi, grazie ai moderni sistemi di impianti di irrigazione coadiuvati da sofisticate centraline di programmazione è possibile programmare in maniera perfetta e precisa l’irrigazione quotidiana del nostro prato. In alternativa rimangono sempre validi i classici sistemi di irrigazione del prato con irrigatore oscillante di superficie. Se desiderate un progetto per l’impianto di irrigazione del vostro giardino potere rivolgervi ad un servizio gratuito di progettazione che vi darà un’idea precisa della spesa necessaria per dotarvi di un sistema automatico di irrigazione. Articolo tratto da: http://www.bestprato.com/green/tecniche-giardinaggio/quanto-e-quando-irrigare-un-prato/